Carissimi tutti,
oggi vorrei parlarvi di un nuovo programma andato in onda ieri sera sulla rete televisiva Real Time: “Ostetriche: quando nasce una mamma”.
Iniziamo però dal principio, circa due settimane fa vengo a conoscenza dell’imminente messa in onda di questo programma, descritto come un docureality che racconta l’attività quotidiana di tre ostetriche professioniste che affiancano le famiglie nel delicato momento del rientro a casa dall’ospedale con un unico obiettivo, quello di aiutare a far nascere una mamma; potete quindi immaginare il mio entusiasmo, penso: “sii finalmente un programma che fa conoscere a tutti la mia bellissima professione, non solo all’interno di una sala parto ma anche al di fuori, al domicilio della nuova famiglia per aiutare e sostenere i genitori in un periodo così delicato e pieno di cambiamenti”.
Ma il mio entusiasmo viene smorzato molto presto, precisamente con la messa in onda del promo del programma: un susseguirsi di immagini di neonati con biberon pieni di latte e madri e padri con biberon, ciucci e tettarelle in mano che li mostrano con fierezza, e cosa ancora più sconvolgente, le mie colleghe, le ostetriche, che promuovono e pubblicizzano biberon, ciucci e tettarelle! A questo punto sconvolta cerco di capire meglio e scopro che questo programma è stato realizzato grazie ad uno sponsor molto conosciuto nel mercato che ruota attorno al mondo della maternità: CHICCO! Capisco tutto allora, ma ancora non mi spiego come delle professioniste della salute, quali noi ostetriche siamo, possano accettare di partecipare ad un programma che nasce con lo scopo di far conoscere le competenze delle ostetriche per le neomamme e le nuove famiglie, ma che in realtà diviene una pubblicità spudorata dei prodotti dello sponsor sopracitato, andando contro il nostro codice deontologico.
Ma non sono l’unica a pensarla così, infatti sul web si scatena un grande clamore, a pensarla come me sono la maggior parte delle mie colleghe ostetriche, la Leche League (lega per l’allattamento materno), la IBFAN (International Baby Food Action Network) e tante altre associazioni sia di professionisti della salute che di mamme. La FNCO (Federazione Nazionale dei Collegi delle Ostetriche) riceve una valanga di lamentele a riguardo e finalmente dopo un paio di giorni di attesa arriva il comunicato stampa della nuova presidente, Maria Vicario, che dopo una premessa sul ruolo dell’ostetrica e sui suoi doveri ricorda che gli operatori sanitari non devono accettare compensi o farsi promotori di alimenti per lattanti o di altri prodotti, come presidi o attrezzature per la loro preparazione e consumo, e che la partecipazione al programma televisivo delle tre ostetriche, riprese con in mano prodotti del marchio sponsor, lede l’immagine stessa della professione veicolando un messaggio sbagliato e violando palesemente il codice internazionale per la commercializzazione dei sostituiti del latte materno, elaborato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Unicef, al quale ogni ostetrica aderisce come da Codice Deontologico!
A questo punto sparisce il video promo e viene sostituito con un altro video nel quale si vedono i genitori che coccolano i loro bimbi con dei massaggini, un’ostetrica che tranquillizza una mamma in attesa e finalmente una mamma che allatta al seno il suo piccolo; penso allora che per una volta le lamentale e le proteste siano servite e finalmente il programma potrà davvero servire a far conoscere la mia professione e ad aiutare tanti mamma e papà, cerco quindi di essere ottimista e aspetto con ansia mista a curiosità Giovedì 26 Marzo quando andrà in onda la prima puntata di questo docureality.
Arriva Giovedì e io sono in prima fila per vedere il programma con tutto il mio ottimismo e il mio entusiasmo, anche se dentro di me qualcosa mi dice di non fidarmi troppo, e non mi sbagliavo infatti! Inizia il programma e ad ogni scena mi vergogno sempre di più di essere rappresentata da queste tre “ostetriche”, si lo scrivo tra virgolette per fortuna la maggior parte delle ostetriche non sono realmente così. Ma vorrei spiegare i motivi per la quale mi dissocio completamente da questo programma: in primis il modo di approcciarsi con la nuova famiglia e con i bambini, ho trovato infatti a dir poco irrispettoso il modo in cui l’ostetrica si rivolge ai genitori, quasi facendoli sentire inadeguati nel loro ruolo, errore gravissimo in quanto noi dobbiamo essere per loro un supporto mai giudicante e dobbiamo aiutarli a trovare dentro di loro l’istinto di genitori, dobbiamo cioè favorire l’empowerment, cosa che in questo programma non ho visto. Seconda cosa importantissima che ho notato è stato il fatto che due ostetriche su tre (l’ostetrica Sara, la più giovane è stata l’unica che ho apprezzato in alcune scene) invece che aiutare la mamma o il papà nella cura del neonato prendevano dalle braccia della mamma il bambino e facevano tutto loro, per esempio il bagnetto utilizzando tra l’altro modi non troppo gentili, davanti agli occhi sgomenti dei genitori! Terza cosa, non meno importante, i consigli dispensati alle mamme sull’argomento pianto del neonato, che mi hanno fatto venire la pelle d’oca, infatti dopo anni di studi scientifici e di lotte contro l’ormai comunissima frase del “ma guarda che si vizia”, arrivano loro, ostetriche che pensavo aggiornate e competenti ma che viste queste frasi non si sono rivelate tali, che dicono ai genitori che il bambino deve imparare ad autoconsolarsi, nell’errata convinzione di abituarlo all’indipendenza e che è importante dare il ciuccio al bambino in modo tale da non dipendere da ogni suo pianto.
Questi sono i principali punti che ho voluto sottolineare e che hanno reso questo programma, insieme a tante altre piccole cose, lesivo in tutto e per tutto della nostra professione e ci tengo quindi a sottolineare che l’Ostetrica, quella professionista vera che lavora in regime libero-professionale o al servizio della sanità pubblica in consultori o in ospedale, che si aggiorna continuamente, che segue le linee guida basate su evidenze scientifiche e che si attiene al codice deontologico in ogni sua parte con l’unico scopo di promuovere la salute della donna, del neonato, della famiglia e della comunità intera non è assolutamente la figura professionale che viene rappresentata in questo programma televisivo!
L’Ostetrica sostiene i genitori nelle loro scelte, non si sostituisce a loro e non li fa sentire inadeguati o incapaci!
L’Ostetrica promuove l’allattamento al seno, informando la donna durante la gravidanza, sostenendola nel post partum, aiutandola in caso di problemi a trovare insieme delle soluzioni adeguate alla loro famiglia!
L’Ostetrica aiuta i neo-genitori in questa fase di cambiamento promuovendo la salute del neonato ed incentivando il contatto anche nell’esogestazione, perché come dice L. Braibanti nel suo libro – Nascita senza violenza: endogestazione-parto-esogestazione – “il bambino viziato non è il bambino che è stato accontentato quand’era piccolo nei suoi bisogni fisiologici, ma quello che non ha avuto quanto la madre gli doveva dare, che non ha trovato risposta al suo bisogno profondo di latte, di contatto, di calore materno. Per tutta la vita questo bambino cercherà ciò che non ha avuto”. Ecco perché un’ostetrica non vi consiglierà di lasciar piangere il vostro piccolo da solo nella speranza che impari ad autoconsolarsi, non vi consiglierà un cuscino dove mettere il vostro bambino che sostituisca le vostre braccia materne, non vi consiglierà di utilizzare il ciuccio per far star tranquillo il vostro bambino!
Finisco questa mia lunga riflessione che ho voluto rendere pubblica nella speranza che voi tutti capiate queste sostanziali differenze e che scegliate per la vostra famiglia delle professioniste in grado di proteggere e promuovere la salute globale!
Vi ringrazio per l'attenzione, vi lascio a fondo pagine nelle fonti i link se avete bisogno di approfondire degli argomenti.
A presto.
Ostetrica Alessia
Fonti:
- Codice internazionale per la commercializzazione dei sostituti del latte materno: http://www.unicef.it/Allegati/Codice_sostituti_latte_materno_1.pdf
- Codice Deontologico dell'ostetrica/o: http://www.fnco.it/codice-deontologico.htm
oggi vorrei parlarvi di un nuovo programma andato in onda ieri sera sulla rete televisiva Real Time: “Ostetriche: quando nasce una mamma”.
Iniziamo però dal principio, circa due settimane fa vengo a conoscenza dell’imminente messa in onda di questo programma, descritto come un docureality che racconta l’attività quotidiana di tre ostetriche professioniste che affiancano le famiglie nel delicato momento del rientro a casa dall’ospedale con un unico obiettivo, quello di aiutare a far nascere una mamma; potete quindi immaginare il mio entusiasmo, penso: “sii finalmente un programma che fa conoscere a tutti la mia bellissima professione, non solo all’interno di una sala parto ma anche al di fuori, al domicilio della nuova famiglia per aiutare e sostenere i genitori in un periodo così delicato e pieno di cambiamenti”.
Ma il mio entusiasmo viene smorzato molto presto, precisamente con la messa in onda del promo del programma: un susseguirsi di immagini di neonati con biberon pieni di latte e madri e padri con biberon, ciucci e tettarelle in mano che li mostrano con fierezza, e cosa ancora più sconvolgente, le mie colleghe, le ostetriche, che promuovono e pubblicizzano biberon, ciucci e tettarelle! A questo punto sconvolta cerco di capire meglio e scopro che questo programma è stato realizzato grazie ad uno sponsor molto conosciuto nel mercato che ruota attorno al mondo della maternità: CHICCO! Capisco tutto allora, ma ancora non mi spiego come delle professioniste della salute, quali noi ostetriche siamo, possano accettare di partecipare ad un programma che nasce con lo scopo di far conoscere le competenze delle ostetriche per le neomamme e le nuove famiglie, ma che in realtà diviene una pubblicità spudorata dei prodotti dello sponsor sopracitato, andando contro il nostro codice deontologico.
Ma non sono l’unica a pensarla così, infatti sul web si scatena un grande clamore, a pensarla come me sono la maggior parte delle mie colleghe ostetriche, la Leche League (lega per l’allattamento materno), la IBFAN (International Baby Food Action Network) e tante altre associazioni sia di professionisti della salute che di mamme. La FNCO (Federazione Nazionale dei Collegi delle Ostetriche) riceve una valanga di lamentele a riguardo e finalmente dopo un paio di giorni di attesa arriva il comunicato stampa della nuova presidente, Maria Vicario, che dopo una premessa sul ruolo dell’ostetrica e sui suoi doveri ricorda che gli operatori sanitari non devono accettare compensi o farsi promotori di alimenti per lattanti o di altri prodotti, come presidi o attrezzature per la loro preparazione e consumo, e che la partecipazione al programma televisivo delle tre ostetriche, riprese con in mano prodotti del marchio sponsor, lede l’immagine stessa della professione veicolando un messaggio sbagliato e violando palesemente il codice internazionale per la commercializzazione dei sostituiti del latte materno, elaborato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Unicef, al quale ogni ostetrica aderisce come da Codice Deontologico!
A questo punto sparisce il video promo e viene sostituito con un altro video nel quale si vedono i genitori che coccolano i loro bimbi con dei massaggini, un’ostetrica che tranquillizza una mamma in attesa e finalmente una mamma che allatta al seno il suo piccolo; penso allora che per una volta le lamentale e le proteste siano servite e finalmente il programma potrà davvero servire a far conoscere la mia professione e ad aiutare tanti mamma e papà, cerco quindi di essere ottimista e aspetto con ansia mista a curiosità Giovedì 26 Marzo quando andrà in onda la prima puntata di questo docureality.
Arriva Giovedì e io sono in prima fila per vedere il programma con tutto il mio ottimismo e il mio entusiasmo, anche se dentro di me qualcosa mi dice di non fidarmi troppo, e non mi sbagliavo infatti! Inizia il programma e ad ogni scena mi vergogno sempre di più di essere rappresentata da queste tre “ostetriche”, si lo scrivo tra virgolette per fortuna la maggior parte delle ostetriche non sono realmente così. Ma vorrei spiegare i motivi per la quale mi dissocio completamente da questo programma: in primis il modo di approcciarsi con la nuova famiglia e con i bambini, ho trovato infatti a dir poco irrispettoso il modo in cui l’ostetrica si rivolge ai genitori, quasi facendoli sentire inadeguati nel loro ruolo, errore gravissimo in quanto noi dobbiamo essere per loro un supporto mai giudicante e dobbiamo aiutarli a trovare dentro di loro l’istinto di genitori, dobbiamo cioè favorire l’empowerment, cosa che in questo programma non ho visto. Seconda cosa importantissima che ho notato è stato il fatto che due ostetriche su tre (l’ostetrica Sara, la più giovane è stata l’unica che ho apprezzato in alcune scene) invece che aiutare la mamma o il papà nella cura del neonato prendevano dalle braccia della mamma il bambino e facevano tutto loro, per esempio il bagnetto utilizzando tra l’altro modi non troppo gentili, davanti agli occhi sgomenti dei genitori! Terza cosa, non meno importante, i consigli dispensati alle mamme sull’argomento pianto del neonato, che mi hanno fatto venire la pelle d’oca, infatti dopo anni di studi scientifici e di lotte contro l’ormai comunissima frase del “ma guarda che si vizia”, arrivano loro, ostetriche che pensavo aggiornate e competenti ma che viste queste frasi non si sono rivelate tali, che dicono ai genitori che il bambino deve imparare ad autoconsolarsi, nell’errata convinzione di abituarlo all’indipendenza e che è importante dare il ciuccio al bambino in modo tale da non dipendere da ogni suo pianto.
Questi sono i principali punti che ho voluto sottolineare e che hanno reso questo programma, insieme a tante altre piccole cose, lesivo in tutto e per tutto della nostra professione e ci tengo quindi a sottolineare che l’Ostetrica, quella professionista vera che lavora in regime libero-professionale o al servizio della sanità pubblica in consultori o in ospedale, che si aggiorna continuamente, che segue le linee guida basate su evidenze scientifiche e che si attiene al codice deontologico in ogni sua parte con l’unico scopo di promuovere la salute della donna, del neonato, della famiglia e della comunità intera non è assolutamente la figura professionale che viene rappresentata in questo programma televisivo!
L’Ostetrica sostiene i genitori nelle loro scelte, non si sostituisce a loro e non li fa sentire inadeguati o incapaci!
L’Ostetrica promuove l’allattamento al seno, informando la donna durante la gravidanza, sostenendola nel post partum, aiutandola in caso di problemi a trovare insieme delle soluzioni adeguate alla loro famiglia!
L’Ostetrica aiuta i neo-genitori in questa fase di cambiamento promuovendo la salute del neonato ed incentivando il contatto anche nell’esogestazione, perché come dice L. Braibanti nel suo libro – Nascita senza violenza: endogestazione-parto-esogestazione – “il bambino viziato non è il bambino che è stato accontentato quand’era piccolo nei suoi bisogni fisiologici, ma quello che non ha avuto quanto la madre gli doveva dare, che non ha trovato risposta al suo bisogno profondo di latte, di contatto, di calore materno. Per tutta la vita questo bambino cercherà ciò che non ha avuto”. Ecco perché un’ostetrica non vi consiglierà di lasciar piangere il vostro piccolo da solo nella speranza che impari ad autoconsolarsi, non vi consiglierà un cuscino dove mettere il vostro bambino che sostituisca le vostre braccia materne, non vi consiglierà di utilizzare il ciuccio per far star tranquillo il vostro bambino!
Finisco questa mia lunga riflessione che ho voluto rendere pubblica nella speranza che voi tutti capiate queste sostanziali differenze e che scegliate per la vostra famiglia delle professioniste in grado di proteggere e promuovere la salute globale!
Vi ringrazio per l'attenzione, vi lascio a fondo pagine nelle fonti i link se avete bisogno di approfondire degli argomenti.
A presto.
Ostetrica Alessia
Fonti:
- Codice internazionale per la commercializzazione dei sostituti del latte materno: http://www.unicef.it/Allegati/Codice_sostituti_latte_materno_1.pdf
- Codice Deontologico dell'ostetrica/o: http://www.fnco.it/codice-deontologico.htm